Indubbiamente il mondo dove viviamo, per la maggior parte della produzione, segue il principio di importanza Costo>Tempo>Qualità.
Di per se questo non è una cosa sbagliata, ma lo diventa quando si privilegia il costo od il tempo di consegna su cose che sono di vitale importanza o addirittura che nel giro di qualche anno ammortizzerebbero ciò che in tempo/danaro è stato speso in più.
Non scrivo questo post così perché mi va, ma perché in questa corsa frenetica, soprattutto del software ma decisamente non solo, capita di leggere che vengono sfruttate vulnerabilità “stupide” causate più dalla fretta che dall’incompetenza…
Se le cose vengono fatte con calma e bene, dopo non bisogna correggere gli errori (che nel frattempo hanno causato danni più o meno gravi).
Inoltre mi sento di dover dare punti in più all’open-source per questo, con il sorgente aperto – adeguatamente protetto contro l’utilizzo indebito ad opera di terzi, ovvio – c’è la possibilità di ottenere un controllo sul flusso che nessuna società “chiusa” può permettersi, infatti così come 1 può trovare una vulnerabilità e sfruttarla, 100.000 possono trovarla facilmente e correggerla.
C’è anche da dire che parecchie società non aprono i codici sorgenti perché per anni hanno “nascosto” le vulnerabilità nei binari essendo convinte che senza sorgente non si potesse raggiungere la tal vulnerabilità. E ritorniamo sempre al punto di partenza, sistemare eventuali bachi difficilmente sfruttabili costa molto di più che nasconderli.
Sembra assurdo detto così ma per me il mondo “apprezza ancora la qualità” (non il meglio possibile, ma fare bene quello che si fa), e questo non solo sul software, in tutto, dall’agricoltura ai grattaceli.
Bene, era solo un poco di sfogo personale ma penso di non aver perso troppo la coerenza nello scriverlo.
!(Titolo) 